E’ senz’altro giusto mettere in rilievo il patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico di Ischia, soffermandomi in particolare sui meravigliosi giardini dell’isola: i Giardini della Mortella e i Giardini Ravino
Come Napoli e tutta la Campania, Ischia conserva le tracce del passaggio di antichi popoli, civiltà e dominazioni diverse, testimoniate da reperti archeologici e importanti monumenti, come i lettori potranno apprendere dal seguente sito: https://it.wikipedia.org/wiki/Isola_d%27Ischia
Devo ammettere che spesso gli stessi campani non conoscono angoli meravigliosi del nostro territorio e così
anche la sottoscritta, pur essendo andata spesso nell’isola, fino allo scorso anno non aveva ancora visitato gli incantevoli giardini che circondano la villa della “Mortella”, termine napoletano riferito al “Myrtus communis”, una pianta molto comune nella zona.
Le origini dei giardini risalgono al1949, quando il musicista William Walton decise di stabilirsi nell’isola d’Ischia con la moglie Susana in una villa circondata da un grande giardino botanico.
Oggi “La Mortella” è composta da 2 parti diverse: la Valle, disegnata dall’architetto Russell Page, caratterizzata da un clima subtropicale, umida e protetta dal vento, e la Collina o Giardino Superiore, interamente ideato da Lady Walton, con zone assolate e vegetazione di tipo mediterraneo.
Nel Giardino Superiore sono presenti la Sala Thai, circondata da fiori di loto, bambù e aceri giapponesi, il Tempio del Sole con bassorilievi di Simon Verity, la Cascata del Coccodrillo, il Ninfeo, il Teatro Greco e la Roccia di William, un masso dove sono custodite le ceneri dell’artista e di sua moglie. Il giardino si sviluppa su un’area di circa 2 ettari e include più di 3000 specie di piante rare, ruscelli, laghetti, cascatelle, bellissime terrazze con splendida vista sul mare.
Interessante la casa-museo che raccoglie i cimeli e i ricordi dei Walton, aperta al pubblico come i giardini, dalla Fondazione italiana William e dalla William Walton Trust di cui è presidente Carlo d’Inghilterra, principe di Galles. Lo scopo di tali fondazioni è quello di fare della Mortella un centro di studi per giovani musicisti ai quali sono offerte borse di studio, in particolare ai compositori. Ogni anno, inoltre, viene organizzata una stagione di concerti con i conservatori di Napoli, Roma, Firenze e periodicamente Il Teatro Greco ospita concerti estivi. Per maggiori dettagli si consiglia di visitare il seguente sito: http://www.lamortella.org/
Meno imponenti, ma senz’altro anch’essi degni di nota, sono i Giardini Ravino, aperti al pubblico nel 2006. Nati dalla passione naturalistica del capitano di marina Giuseppe D’Ambra, il quale ritornava a Forio dai suoi lunghi viaggi con talee e semi di piante rare, senz’altro tali giardini sono divenuti così rigogliosi e lussureggianti per il clima mite e la fertilità del suolo che hanno favorito l’attecchimento di flora esotica: una collezione unica per varietà e dimensione di esemplari, un patrimonio enorme che i fratelli Christoph e Luca D’Ambra hanno curato, sotto la supervisione del padre: un parco botanico tropical-mediterraneo, un’incantevole oasi verde che include giganteschi e alti cactus colonnari, alcuni dei quali centenari. Ispirati al concetto di biodiversità i giardini includono 5000 esemplari ,in prevalenza cactacee e succulente e circa 200 cicadee, palme e musacee, piante esotiche e un’ampia rappresentanza di flora tipicamente mediterranea, fioriture ornamentali, piante acquatiche, bonsai, un esemplare di “wollemia nobilis”, conifera dell’era giurassica che si credeva estinta e riscoperta in Australia nel 1994. La visita si snoda attraverso sentieri privi di barriere architettoniche, tra aiuole delimitate da “parracine”, i tradizionali muretti realizzati con il tipico tufo verde locale, tra bellissime fioriere, pavoni che si offrono alla vista dei visitatori con le loro stupende piume multicolori, panorami mozzafiato.
Nel 2010 “L’Osservatorio Parlamentare Europeo e del Consiglio di Europa”, ha premiato i Giardini Ravino come migliore struttura turistica del Sud Italia “per aver saputo coniugare la tradizione del patrimonio botanico raccolto dal capitano di Marina Giuseppe D’Ambra con la modernità di una struttura attenta ai temi sociali e ambientali. Contribuendo in questo modo alla promozione di un’isola incantata e unica in Italia”. (sito: http://www.ravino.it/it-ischia/giardini-ravino-parco-botanico ) .
Giovanna D’Arbitrio
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